La nonna di Pietro, ormai cento anni fa introdusse la lavorazione della porchetta nella famiglia Pilati, ancora oggi tramandata dal nipote e da sua figlia Enrica.
Il quartiere de “I pozzi”, nel centro storico di Rieti, ospitava allora il laboratorio dove si cuoceva a legna il maiale e lo si condiva con aglio, rosmarino, finocchio selvatico, sale, pepe e salvia. Guerrina (la nonna di Pietro) saliva con la sua porchetta ancora calda posizionata su un carretto verso la piazza cittadina e vendeva il suo prodotto al mercato scoperto. Questo succedeva cento anni fa, da marzo a ottobre.
La porchetta di Pietro ha la caratteristica di essere di media grandezza e molto cotta (pesa circa 50 kg da cruda) e risulta quindi particolarmente digeribile ai molti ed affezionati clienti.